giovedì 30 agosto 2007



I MEDIATORI
Per mediazione didattica s’intende tutta l’azione dell’insegnante che intenzionalmente mette in atto per favorire l’apprendimento degli alunni.
I soggetto che apprende riceve l’informazione, la rielabora in base alle sue conoscenze mediante sistemi simbolici. In altre parole l’apprendimento è una ricostruzione (teoria costruzionista-interazionista) nel quale l’allievo è al centro del processo facilitato dall’insegnante che rappresenta il “mediatore vivente e reale”. Il ruolo mediatico dell’insegnante si snoda essenzialmente su due versanti:
1. affettivo-relazionale (creando un contesto relazionale di valorizzazione, clima positivo nel gruppo classe, integrazione);
2. didattico (agendo sui contenuti per far sì che siano più accessibili all’allievo
Sul versante didattico la mediazione è il risultato dell’azione dell’insegnante verso i soggetti, sui contenuti, con i sussidi didattici, strumenti per giungere al fine educativo .In tal senso l’uso di mediatori diversi significa tener conto delle diversità dei propri allievi, degli stili cognitivi, delle intelligenze plurime (Gardner).
L’apprendimento deve avvenire tramite le rappresentazioni mediate delle discipline agganciate alla realtà per comprendere ed agire sulla realtà stessa.
I mediatori didattici sono: l’esperienza diretta (l’alunno viene coinvolto direttamente e concretamente nelle situazioni in senso fisico ed emotivo), iconici (fa leva sull’intelligenza visuo-spaziale: le immagini prendono distanza dalla realtà e permettono all’allievo di osservarla in modo approfondito cosa impossibile da vedere al primo sguardo), analogici (si rifanno alle simulazioni, ai giochi di ruolo avvicinandosi alla realtà) e simbolici (lettere, cifre, simboli che allontanano dalla realtà).
Occorre utilizzare la complementarietà dei diversi mediatori perché i soggetti hanno diversi stili di pensiero e il passaggio da un mediatore all’altro richiede al soggetto in apprendimento un ruolo attivo che favorisce un apprendimento significativo.